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A RICCIONE TERRAZZA 12

Dopo un lungo periodo di pausa dovuto alla pandemia di Covid-19, mi è tornata una gran voglia di parlare di food. In una splendida soleggiata domenica mi sono recata a pranzo presso il ristorante A Riccione Terrazza 12. Questo locale dall’aria altamente raffinata e chic si trova in Via Durini,28, nel Brian & Barry Building a Milano.

La suggestiva veranda dai toni vintage che si spalanca sui tetti della città con la sua grande cucina a vista, cuore pulsante del luogo, è stata rilevata recentemente dai fratelli Dante e Giuseppe Di Paolo. Qui tutto ha lo stesso profumo delle onde marine, le portate sono principalmente a base di pesce, ma per chi non gradisce sul menù si trovano anche proposte di carne.

I prodotti sono di prima qualità, specificatamente selezionati con la massima cura e attenzione dai titolari, che vogliono portare a tavola tutta la freschezza del mare. Il Gran Plateau Royal accompagnato da un buon calice di Champagne è il piatto d’eccellenza che si può gustare A Riccione Terrazza 12.

Lo Chef Marco Fossati con tutta la sua brigata regala agli ospiti momenti perfetti.

 

Ho avuto occasione di intervistare Dante di Paolo, uno dei proprietari, che mi ha raccontato la sua profonda passione per l’arte della ristorazione. Dante è originario di Pizzoferrato, un piccolo paesino abruzzese in provincia di Chieti e da ragazzo incomincia a studiare presso la scuola alberghiera a Villa Santa Maria, la patria dei cuochi. Terminati gli studi fa la gavetta prima negli alberghi del litorale adriatico e poi in giro per tutta l’Italia, fino ad arrivare nei più prestigiosi Hotels 5 stelle lusso. I due fratelli Di Paolo approdano per caso a Milano e iniziano a lavorare nello storico ristorante di pesce A Riccione, in via Torquato Taramelli, nato nel 1955, condotto da una famiglia romagnola e frequentato da importanti personaggi politici e dello spettacolo. Nel 2000 Dante e Giuseppe realizzano il loro grande sogno, rilevano il locale e lo rinnovano portandolo all’apice del successo. Durante la crisi del 2008 con grande determinazione i fratelli Di Paolo si espandono ancora aprendo  A’ Riccione Bistrot, in Via Giulio Cesera Procaccini, 28 e nel 2020 si mettono ancora in gioco con il nuovo ristorante A Riccione Terrazza 12.

Giuseppe Di Paolo, lo Chef Marco Fossati, Dante Di Paolo

La frase più significativa e commovente che mi ha detto Dante durante l’intervista è stata: “ Noi siamo andati oltre il sogno” Questa è l’immagine della nostra bella Italia, composta da persone concrete che lavorano per realizzare i loro obbiettivi. Sotto la calda luce del sole che illuminava la sala del ristorante mi sono accomoda al mio tavolo, osservando Dante che prendeva le comande ai tavoli e mi sono rilassata nell’ambiente a me così tanto famigliare.

Per cominciare il mio pranzo ho scelto come antipasto il Mini Plateau Royal, composto da: ostriche marine, scampi, gamberi rossi, mandole, cozze pelose, cannolicchi, fasolari e canestrelli.

Una vera prelibatezza di cruditè accompagnata da pane, focaccia e grissini fatti in casa. A seguire ho gustato  linguine all’astice, uno dei miei primi piatti preferiti.

Per concludere non poteva mancare il dessert: il tiramisù dello Chef con crema al mascarpone, ganache alla nutella, savoiardo e caffè espresso.

Con i profumi che provengono dalla cucina del ristorante A Riccione Terrazza 12, si viene completamente avvolti nell’incantesimo di vivere il mare a Milano. Per chi volesse assaporare  questa meravigliosa esperienza anche a casa propria, il ristorante offre un eccellente servizio di deliveroo.

CRISTINA

Dante Di Paolo, lo Chef Marco Fossati, il Direttore di Sala Carlo Tacconi

 

A Riccione Terrazza 12 – Via Durini 28 c/o Brian & Barry Building – Piano 9, 20122 Milano

Per informazioni o prenotazioni Tel. 02 92853651

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CANTINE LUNGAROTTI

Spesso m’innamoro dei luoghi di cui racconto e stringo vere amicizie con le persone con cui collaboro. L’Asola Ristorante è uno tra i miei posti preferiti, dove mi piace andare ogni volta che voglio rilassarmi e gustare ottimo cibo in un ambiente raffinato. Il locale è situato in via Durini 28 al nono piano del Brian & Barry Building, l’atmosfera è caratterizzata dai toni vintage e dalla suggestiva vista sui tetti di Milano.

Carlo Tacconi, direttore di sala e sommelier, mi ha letteralmente conquistata fin dalla prima volta con il sorriso e la sua gentilezza. Ormai sono di casa all’Asola Ristorante e ogni volta che vengo qui, incontrare tutto lo staff che lavora in cucina, è un enorme piacere. Carlo, Lara Morrone Event Manager ed io ci sentiamo spesso e qualche tempo fa mi hanno invitata ad un evento molto interessante: viaggio nel vino tra tempo e dolcezza.

Carlo Tacconi

Una festa della vendemmia  a cura delle cantine Lungarotti, con degustazione di quattro annate di Rubesco Riserva DOCG Vigna Monticchio. Sono stata accolta in Terrazza 12, che si trova proprio sopra l’Asola Ristorante, all’ultimo piano del palazzo dove ho potuto ammirare lo splendido panorama delle guglie e della dorata Madonnina del Duomo di Milano, simbolo della città.

Ho degustato un suadente Brut Rosè, un vino che richiama note di glicine e rosa, e a seguire un sentore di delicata nocciola e mentolo e un cenno di scorza di agrumi nel finale. L’aperitivo è stato accompagnato da prodotti alimentari tipici umbri, di alto prestigio, come il buonissimo prosciutto di Norcia con ventiquattro mesi di stagionatura e formaggi a pasta molle, media e stagionati provenienti dalle zone di Torgiano.

La cantina Lungarotti è di Torgiano, comune che si trova in provincia di Perugia in Umbria. Ho avuto occasione di parlare con Francesco Zaganelli, export manager e nipote del fondatore dell’azienda famigliare, lo stimato signor Giorgio Lungarotti.

Il nonno creò l’impresa agli inizi degli anni 60, che ora è diretta dalle sorelle Chiara e Teresa. L’azienda è sempre all’avanguardia con uno studio costante dedicato all’innovazione, ma conserva valori tramandati nel tempo ed è un esempio concreto di positività familiare.

Dopo l’happy hour sulla Terrazza 12, mi sono recata all’Asola Ristorante dove mi attendeva il Sig. Alessandro Alì, direttore commerciale della Cantina Lungarotti, per raccontare dell’affascinante storia del vino e in particolare farmi conoscere il mondo del Rubesco Riserva Vigna Monticchio.

Quattro vini di annate diverse, tutti prodotti con uve di Sangiovese con caratteri e sapori unici hanno reso la mia serata davvero stimolante. Ogni senso è stato coinvolto durante questa degustazione inusuale, che è partita dall’anno più vecchio il 1974 fino ad arrivare al 2015.

Rubesco Riserva “Vigna Monticchio” 1974, da uve 70% Sangiovese e 30% Canaiolo, dal colore aranciato, allevamento a Palmetta, affinato circa un anno in botti di rovere di Slavonia, imbottigliato verso la fine del 1976 con un lungo affinamento in bottiglia fino al rilascio nel 1982. Un’annata molto buona, grazie all’estate particolarmente assolata, vendemmia con condizioni climatiche felici. L’annata 1974 è la prima vendemmia in cui, in accordo con la legislazione vinicola, in etichetta compare il toponimo “Vigna Monticchio”.

Rubesco Riserva “Vigna Monticchio” 1997, da uve 70% Sangiovese e 30% Canaiolo, affinato 50% in botti nuove di rovere francese e di rovere di Slavonia già di vari anni; 50% in barriques di rovere francese; rilasciato dopo sei anni dalla vendemmia. Insieme al 1990 è tra le migliori annate del decennio; uve ben mature che tuttavia hanno conservato una bella spalla acida; produzioni regolari, stato sanitario perfetto e buona concentrazione.

Rubesco Riserva “Vigna Monticchio” 2004, da uve 70% Sangiovese e 30% Canaiolo, fermentato circa 12 mesi in barriques di rovere francese e affinato in bottiglia per almeno tre anni e mezzo, rilasciato a circa cinque anni dalla vendemmia. Il 2004 è stata un’annata decisamente più fresca e più equilibrata del 2003; regolare andamento delle temperature e piogge ben cadenzate durante la stagione estiva hanno favorito maturazione medio-tardiva, con uve più fresche e fragranti del 2003.

Rubesco Riserva “Vigna Monticchio” 2015, sangiovese in purezza, affinato 50% in botte grande da 55hl di rovere francese e 50% in barriques di rovere francese per circa 12 mesi.  Dopo una leggera filtrazione, per 4 anni e mezzo è stato messo in bottiglia prima di uscire sul mercato. La stagione è iniziata con riserve idriche molto abbondanti nel terreno che hanno permesso alle piante di affrontare una stagione estiva piuttosto secca, con temperature leggermente superiori alla media, a cui è seguito un settembre inizialmente più fresco e con un ritorno di caldo a metà mese. L’annata è pertanto molto equilibrata e piuttosto tardiva con uve arrivate a maturazione ideale ed in perfetto stato sanitario.

– CRISTINA –

CANTINA LUNGAROTTI – Viale Giorgio Lungarotti,2 – 06089 Torgiano (PG)

Per informazioni tel. 075 988661

 

ASOLA RISTORANTE – Via Durini,28 c/o Brian & Barry Building, Piano 9, 20122 Milano (MI)

Per informazioni e prenotazioni tel. 02 92853303

 

TERRAZZA 12 – Via Durini,28 c/o Brian & Barry Building, Piano 10, 20122 Milano (MI)

Per informazioni e prenotazioni tel. 02 92853651

 

La mia borsa è una creazione di ANDREA UBBIALI COUTURE

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VILLA LA BOLLINA

Dopo sei anni di permanenza nella grande cucina del Ristorante Asola situato nel cuore di Milano, lo Chef Matteo Torretta decide di affrontare la sua nuova avventura nella splendida cornice dell’Hotel Resort Villa Bollina a Serravalle Scrivia.

Torretta vanta di una lunga e stimata carriera, ha viaggiato per il Mondo e ha collaborato con autorevoli Maestri come: Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco, Antonio Cannavacciuolo e altri nomi importanti. Nel 2008 è diventato Chef dello storico Ristorante Savini di Miano, dove ha portato una sferzata di rinnovamento in cucina e con la sua bravura ha conquistato il successo. Torretta ha partecipato e condotto alcune importanti trasmissioni televisive come “Shop,Cook & Win” sul Canale 9.  Nel 2014 Matteo è approdato all’Asola Ristorante, diventando executive Chef e ha ideato il concetto di cucina sartoriale. Ricette moderne ed internazionali vengono studiate con la medesima cura con cui uno stilista crea un abito su misura. Torretta interpreta i piatti della tradizione in una chiave nuova, dando il suo tocco inconfondibile di freschezza e leggerezza. L’anno scorso ho avuto l’opportunità di seguire diverse lezioni di cucina ideate proprio dallo Chef e di conoscerlo personalmente. Simpatico, estroverso e divertente ha coinvolto tutti i partecipanti nelle sue presentazioni gourmet e mi sono innamorata dei suoi piatti.

Quando dai social networks ho appreso la notizia che Matteo Torretta si era spostato nella meravigliosa location di Villa La Bollina sono andata a trovarlo. Villa La Bollina è un elegante Hotel a quattro stelle incastonato nel grande parco di Serravalle Scrivia, a pochi passi da Alessandria. Un angolo di paradiso tra le colline del Piemonte, dove è possibile fare una pausa dalla vita quotidiana ed immergersi in un ambiente lussuoso e bucolico.

Il Ristorante TRACCE propone le specialità gastronomiche  di altissimo livello firmate dall’Executive Chef Matteo Torretta. Mentre il Ristorante Villa La Bollina, dove ho cenato, presenta i piatti della tradizione con un occhio di riguardo ai prodotti locali.

 

 

Fritto di funghi porcini

Millefoglie, pasta sfoglia, crema chantilly e frutti rossi

Risotto, calamari, caprino e limone

Carnaroli, nero di seppia, calamari, caprino e limone

Linguine di Gragnano cotte in centrifugato di peperone di Carmagnola e alici speziate

Filetto alla Wellington

Il grande classico della cucina internazionale con purea di patate e verdure di stagione

Cotoletta alla milanese alta con insalatina autunnale

Lo Chef Matteo Torretta

Il piatto: piccione Lollipop di coscia al bacon, petto pochet e uva spina

 

Quando sono arrivata di sera presso Villa La Bollina, che è una villa in stile Art Nouveau,  sono rimasta completamente affascinata dall’atmosfera intima e avvolgente:  il luogo adatto per una fuga d’amore. Gli arredi sono curati e raffinati fatti con materiali di pregio, sono presenti: mobili vintage, pavimenti retrò, marmi, lampadari in vetro di murano e decorazioni estrose che aggiungono personalità al gusto Liberty degli ambienti.

Mi sono accomodata al mio tavolo in una delle eleganti sale del Ristorante Villa La Bollina dove le ampie porte finestre si aprono direttamente su una delle bellissime terrazze. Il personale di sala professionale e gentile ha servito subito focacce e grissini, puntualizzando che vengono fatti in casa con metodi artigianali, mentre il pane arriva da un fornitore d’eccellenza di Bra in provincia di Cuneo.

Gli ingredienti utilizzati dallo Chef sono sempre di altissima qualità e seguono l’andamento delle stagioni.  Il mese di ottobre è il periodo giusto per un gustosissimo risotto Carnaroli con funghi porcini, che non mi sono lasciata sfuggire. Eccezionale, ho dovuto fare la scarpetta!

Rimanendo in tema come secondo piatto ho optato per un tenerissimo filetto di manzo con funghi porcini con purea di patate e il suo fondo.

La mia cena è stata accompagnata dal Valpolicella Classico 2017 Fontana del Fongo della cantina Luciano Arduini. Un vino proveniente dalla regione veneta, dal colore rosso rubino, con note di frutti rossi, dal sapore piacevole. Ottimo da degustare a tavola o durante un aperitivo.

Per concludere la serata in bellezza non poteva assolutamente mancare il dessert: una squisita Cheese Cake composta da frolla, vaniglia e frutti di bosco! Il dolce e’ stato servito con un aromatico vino passito Moufì La Bollina.

Non avevo alcun dubbio lo Chef Matteo Torretta mi ha stupida ancora una volta! Splendida la location e ottimo il cibo… non vedo l’ora di tornare a trovare lo staff eccezionale a Villa La Bollina!

– CRISTINA –

 

Villa La Bollina – Via Monterotondo, 60 – 15069 Serravalle Scrivia (AL)

Per informazioni o prenotazioni Tel. 0143 302585

 

La t-shirt Bite Me è firmata Andrea Ubbiali Couture.

 

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PIER TRATTORIA

Durante la mia splendida esperienza enogastronomica a Castello Bonomi, Tenute in Franciacorta, mi sono innamorata della squisita cucina di Pier Zanetti . L’altissima professionalità del servizio di catering e la bontà di alcune portate, come il gustoso risotto ai funghi porcini, mi hanno davvero colpita.

Non potevo resistere ai suoi piatti prelibati e sono andata a trovarlo presso il ristorante Pier Trattoria, che si trova in via m.c. Di Bernardo, 25 a Coccaglio in provincia di Brescia.

Pier Zanetti

 

L’atmosfera è informale, ci si sente nel salotto di casa propria, tra lampade vintage, specchi dorati e antiche credenze. Pezzi d’arredamento recuperati da precedenti locali che raccontano dell’esperienza trentennale di Pier nell’ambito della ristorazione.

Pier Trattoria nasce circa quattro anni fa e appositamente il ristorante viene battezzato con il nome del proprietario, perché da lui vengono accolti gli amici di sempre oppure nuovi clienti che come me si trovano subito a loro agio. Chi ha la fortuna di conoscere questo luogo dal carattere rustico e accogliente spesso torna per assaporare i piatti della tradizione locale, ma non solo. Pier accontenta anche i palati più fini, proponendo gustose ricette di pesce come le cruditè di mare. Gli ingredienti utilizzati sono selezionati e sempre di elevatissima qualità, seguono l’andamento delle stagioni e per questo motivo il menù varia spesso.

Tartare di manzo agli agrumi (senza uovo)

Culaccia e burratina con misticanza

Guancialino di manzo al IGT Sebino Rosso Conte Foscari Castello Bonomi con polenta 

Semifreddo al torroncino

Risotto al castelmagno e riduzione di vino

Maccheroni di pasta fresca al ragù di carne

Sorbetto al limone 

Salame al cioccolato

 

Pier sceglie solo fornitori di fiducia che garantiscono la freschezza e la genuinità dei prodotti messi in tavola. L’ispirazione della cucina è legata al territorio, classica mediterranea ma si espande per soddisfare ogni tipo di clientela. Lo Chef Fabio Maranta collabora da cinque anni con Pier e insieme formano un team di successo. La carta dei vini è un altro fiore all’occhiello, la scelta è ampia e si possono degustare classici vini bianchi o rossi di Franciarcorta o spaziare verso territori più lontani. Durante la mia serata da Pier Trattoria ho voluto provare piatti legati alla tradizione lombarda, che hanno evocato in me ricordi di un tempo, quando da bambina i miei nonni m’invitavano per il pranzo domenicale. A cena ho gustato delle speciali pappardelle fatte in casa con salmì di capriolo.

A seguire ho assaggiato un tenerissimo capretto alla bresciana con polenta.

Favoloso anche il dessert artigianale: flan al cioccolato con gelato in abbinamento ad un aromatico Passito di Pantelleria.

La mia cena è stata accompagnata da un delizioso Rosso di Luna della cantina Monzio Compagnoni.  Un vino fermo dal colore rosso granato, denso, dal profumo variegato con sentori di ciliegia, prugna e note balsamiche di eucalipto. Un vino potente che si abbina molto bene con piatti importanti a base di carni rosse e selvaggina, ma anche su formaggi a pasta dura e saporiti.

Da Pier Trattoria il servizio di sala è veramente ottimo e preciso, il personale è sempre cortese e attento. E’ stata proprio una bella sorpresa trovarmi qui e poter gustare ricette che hanno richiamato sensazioni dimenticate. Una splendida esperienza che consiglio a tutti i miei lettori. Ringrazio Pier Zanetti e tutto lo staff per la meravigliosa accoglienza e l’ottima cena!

–  CRISTINA  –

PIER TRATTORIA – Via m.c. Di Bernardo, 25 – 25030 Coccaglio (BS)

Per informazioni o prenotazioni tel. 030 7721 534 – 329 4036684

 

Il mio vestito è firmato ANDREA UBBIALI COUTURE

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OSTERIA ARA 36

Se dovessi scegliere un luogo, dove rifugiarmi lontano dal caos e dalla vita frenetica, verrei proprio qui sull’Isola dei Pescatori. Torno spesso sul Lago Maggiore dove ormai sono di casa e ho amici veri sempre pronti ad accogliermi a braccia aperte. A Carciano, piccola frazione di Stresa, generalmente prendo la barca per recarmi all’Osteria Ara 36.

Nell’ora del tramonto attraverso le acque del lago, mi guardo intorno ammirando la bellezza del paesaggio e il fascino delle Isole Borromee. Resto sempre stupita e commossa davanti alle meraviglie che la natura ci regala. I colori del crepuscolo infiammano il mio viso, mentre cerco di catturare l’emozione di un momento con uno scatto o brevi filmati per le mie Instagram Stories.

La verità è che non riuscirò mai a trasmettere con lo smart phone, sensazioni di calore e felicità così intense da scaldarmi il cuore. Mi sento una regina sulla barca che mi traghetta verso l’Isola dei Pescatori, perché questo posto è diventato anche un po’ mio. In occasione del mio ultimo viaggio ho deciso d’indossare un raffinatissimo spezzato animalier in seta con fantasia a contrasto firmato dal mio stilista Andrea Ubbiali, volevo essere perfetta per la serata speciale che mi attendeva all’Osteria Ara 36.

Sono sbarcata con la luce della sera  mentre i lampioni dei moli, dove attraccano le tipiche imbarcazioni turistiche,  si accendevano.  Io mi sentivo trasportata nella terra incantata di Harry Potter, completamente immersa nelle magiche atmosfere di Diagon Alley e il Castello di Hogwarts. Gli stretti vicoli, così suggestivi e affascinanti con le loro botteghe, guidavano i miei passi fino agli amici che già attendevano il mio arrivo.

All’Osteria Ara 36 ogni ospite si sente a casa , viene coccolato dall’alta cucina dello Chef Angelo Doriani e dalla simpatia di Eric Giandico che si occupa della sala, seguito dallo staff professionale e attento.  Ogni volta che arrivo qui scattano subito dimostrazioni di grande affetto e  dopo il Covid-19 non abbracciarsi è quasi impossibile. Alla fine di ogni cena però la foto di rito con lo Chef Doriani ed Eric Giandico non deve mai mancare.

Lo chef Angelo Doriani e il socio Eric Giandico

In onore della serata sull’Isola volevo assaggiare il primo tartufo della stagione. Il mio bis nonno Gennaro era un esperto cercatore di tartufi, una volta ne trovò uno bianco dal peso di un chilo e seicento grammi, quindi questa prelibatezza è diventata tradizione famigliare.

Il mio bisnonno Gennaro Vincentini con il suo tartufo bianco da Guinnes

 

Lo Chef Angelo Doriani mi ha accontenta con un menù d’eccellenza! Come entreè è stata servita una gustosa ricotta di bufalina con pomodorino del Vesuvio, olive taggiasche e olio Evo.

L’antipasto mi ha davvero conquistata: uova di montagna al burro salato e tartufo bianco. Eccezionale! Il profumo del tartufo era inconfondibile, intenso e aromatico assolutamente da provare.

La pasta all’Osteria Ara 36 è rigorosamente fatta in casa, così come il pane, la focaccia e i grissini. Per il primo piatto ho optato per i superbi tagliolini al beurre blanc e parmigiano “Vacche Rosse Modenesi” con tartufo bianco.

Non ho voluto esagerare con la seconda portata per lasciare spazio al dolce, lo Chef Angelo Doriani è imbattibile anche nella preparazione dei dessert, quindi ho optato per la mousse al cioccolato 72%, crema di cioccolato bianco e lampone. Indimenticabile!

Il menù cambia molto spesso all’Osteria Ara, quindi ogni volta che torno in questo splendido ristorante situato in un’incantevole dimora del 600 posso fare un’esperienza gastronomica diversa.

Gli ingredienti sono sempre di altissima qualità, seguono la stagionalità  e vengono selezionati con grande attenzione dallo Chef Angelo Doriani.

Tartare di fassona “Madama Bianca” e tarfufo bianco

Raviolini al pizzicotto piemontesi al tarfufo nero

 

Ricordo che lo Chef ha collaborato con grandi nomi della cucina internazionale come Gualtiero Marchesi e Roger Vergè e vanta di una carriera lunga di quarantasei anni trascorsi dietro ai fornelli in giro per il mondo.

” La mia Cassata” – Colori e profumi della Sicilia

 

La mia cena speciale è stata accompagnata dal Barbera d’Alba della cantina Andrea Oberto, consigliato personalmente dall’esperto sommelier Eric Giandico. Un vino rubino carico con riflessi violacei addolciti dall’invecchiamento in barrique. Al naso, il legno risulta integrato ai sentori di prugna e ciliegia sotto spirito, in bocca si sentono le note tostate di frutti maturi e confettura.

Vivo momenti splendidi ogni volta che torno qui, ringrazio di cuore lo Chef Angelo Doriani, il socio Eric Giandico e tutto lo staff dell’Osteria Ara 36.

– CRISTINA –

Osteria Ara 36 – Via Ugo Ara, 36 – 28838 Isola dei Pescatori

Per informazioni o prenotazioni Tel. 349 6204471

 

Il mio spezzato animalier è firmato Andrea Ubbiali Couture.

 

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CASTELLO BONOMI

In occasione del Festival del Franciacorta sono stata invitata a partecipare ad un evento speciale nella bellissima tenuta di Castello Bonomi. Ho scoperto questa prestigiosa azienda di vini durante le mie cene all’Asola Ristorante, a Milano, nelle quali ho conosciuto Marcello Milo, Brand Ambassor della famosa cantina. Ho collaborato con lui in alcuni articoli dedicati al food & beverage, una persona gentile e disponibile tanto da diventare un mio caro amico.

Marcello Milo – Brand Ambassador Castello Bonomi 

La giornata che ho trascorso a Castello Bonomi è stata davvero unica e particolare alla scoperta del territorio lombardo e delle sue tradizioni nell’arte vinicola e culinaria. Castello Bonomi è uno splendido “chateu” situato sulle pendici del Monte Orfano, meraviglioso anfiteatro naturale nella zona più a sud della Franciacorta. Grazie all’ottimo clima le uve Chardonnay e Pinot Nero maturano in modo perfetto su viti allevate a spalliera.

Mi sono divertita a fare qualche foto nei vigneti di Castello Bonomi dove la vendemmia viene fatta rigorosamente a mano. Ho potuto gustarmi un pranzo prelibato, preparato in modo eccezionale dal ristorante Pier Trattoria di Coccaglio, in provincia di Brescia, che andrò sicuramente a visitare presto.

Come antipasto il menù prevedeva tartare di manzo agli agrumi (senza uovo) oppure culaccia con burratina entrambi con misticanza.

Il primo piatto è stato davvero eccezionale: un delizioso risotto ai funghi porcini freschi.

Come seconda portata è stato servito un tenerissimo guancialino di manzo al IGT Sebino Rosso Conte Foscari Castello Bonomi con polenta e patate al forno.

Per terminare il pasto da vera golosa ho gustato volentieri un invitante semifreddo al torroncino.

Anche se la Franciacorta è la terra delle bollicine e dei bianchi, io sono passionale e sanguigna quindi sulla mia tavola non deve mai mancare un colorato vino rosso. Il mio pranzo è stato accompagnato da Curtefranca Rosso Cordelio Riserva 2012 Castello Bonomi. Un vino rosso rubino, dal profumo intenso e connotato da sentori di amarena matura e frutta rossa in genere, che vengono impreziositi da sfumature speziate, balsamiche e di erbe aromatiche. In bocca è pieno e asciutto, equilibrato e giustamente tannico. Rotondo e ottimo in persistenza.

Dopo pranzo Marcello mi ha fatto fare un’interessante visita guidata nelle Cantine di Palazzo Bonomi, dove mi ha spiegato le fasi di produzione del vino. Un viaggio affascinante tra botti di legno e migliaia di bottiglie in affinamento.

Finalmente ho imparato cos’è il metodo classico (o mèthode champenoise) che prende nome dalla regione francese dello Champagne, un processo di produzione di vino spumante, che consiste nell’indurre la rifermentazione in bottiglia dei vini attraverso l’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati. Ovviamente non poteva mancare anche un aperitivo con un giro di degustazione di bollicine!

Marcello mi ha presentato la grande novità 2020 dell’azienda: Cuvèe 22. Un Franciacorta prodotto interamente con uve Chardonnay, 30 mesi di affinamento sui  lieviti,  si presenta come prodotto di benvenuto di Castello Bonomi.

Un vino che esprime le note tipiche fruttate della frutta, ananas, pesca e albicocca alle quali si uniscono profumi di mela, fiori d’acacia e frutta secca. Fresco, morbido e setoso con un retrogusto che richiama le sensazioni percepite dal naso, degustare Cuvèè 22  in compagnia degli amici diventa vero piacere.

–  CRISTINA –

Castello Bonomi Tenute in Franciacorta

 

Il mio vestito è firmato Andrea Ubbiali Couture.

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CAPRA E CAVOLI

Qualche tempo fa ho visto il ristorante Capra e Cavoli in televisione durante una delle puntate della celebre trasmissione “4 ristoranti” di Alessandro Borghese e incuriosita ho voluto testare personalmente la cucina di questo luogo affascinante ed estroso.

Il locale si trova in Via Pastrengo, 9 a Milano, in zona Isola uno dei quartieri più vivaci della città e voglio assolutamente raccontarvi la mia esperienza. L’originale nome del locale nasce dal famoso gioco di logica del contadino che deve trasportare sull’altra riva di un fiume una capra, un lupo e un cesto di cavoli. E’ un modo di dire che si usa per risolvere con una decisione gli interessi contrastanti  di due o più soggetti,  infatti Barbara Clementina Ferrario, proprietaria del ristorante Capra e Cavoli, vuole accontentare tutti i palati anche quelli più fini.

In questa location calda e accogliente possiamo trovare una gustosa scelta di piatti della cucina vegana, vegetariana e ricette a base di pesce.

Risotto non risotto, chicchi di sedano rapa risottati e mantecati ai piselli e cialda croccante al parmigiano 

 

Tataki di tonno in crosta di sesamo nero, spinaci sbollentati nel dashi di tonno con olio di sesamo tostato Kadoya

Alveare, croccante sfoglia ripiena di dolce ricotta miele e polline

 

Quando sono arrivata qui sono rimasta subito affascinata dall’atmosfera suggestiva e fiabesca che evoca l’immagine di un giardino incantato. Luci, fiori, colori e romantiche scritte sulle pareti riconducono al sogno di Alice Nel Paese delle Meraviglie, dove immaginare di prendere il tè con Bianconiglio e il Cappellaio Matto non sembra difficile.

Barbara mi ha spiegato che da bambina ha vissuto in una casa con grande giardino e ha voluto ricordare con dettagli armoniosi la sua allegra infanzia all’interno del ristorante, trasformandolo in un magico dehor tra poetiche mura dipinte che sembrano non avere confini.

La grande passione di Barbara per la cucina genuina si esprime totalmente nei suoi piatti creativi dall’impiattamento gourmet. Le ricette della tradizione vengono rivisitate e diventano un interessante viaggio attraverso i sapori italiani. Il team del Ristorante Capra e Cavoli è affiatato e lavora sempre con grande impegno per offrire la massima qualità. Pochi ingredienti sapientemente selezionati, stagionali compongono portate dal sapore unico e sorprendente. Durante il Lockdown Barbara con tutto lo staff si è prodigata per costruire all’interno del locale piccole casette di legno che contengono tavoli da due persone, per tutelare la salute dei clienti con le giuste distanze di sicurezza e offrire un ambiente di massima intimità per godere di una cena romantica a lume di candela.

Per iniziare la mia cena ho scelto di assaggiare come antipasto i deliziosi fiori di zucca in tempura con ricotta, zucchine e mentuccia.

Il primo piatto mi ha davvero entusiasmata: gnocchi freschi di patate, zucchine, fiori di zucca e burro allo zafferano.

Come seconda portata ho optato per un freschissimo polpo grigliato su caponata di melanzane, schiacciata di patate al limone e salsa peperone rosso.

Buonissimi anche il pane e i grissini fatti in casa!

Ormai tutti sanno che sono golosissima e il dolce deve essere sempre presente al termine di ogni mia cena. Quindi nel ristorante di Barbara ho scelto il dolce Micio, panna cotta ai frutti di bosco e meringa bruciata. Fantastico!

Il mio pasto è stato accompagnato da un aromatico Gewurztraminer della cantina Kellerei, vino altoatesino bianco, prodotto con uve accuratamente selezionate, proveniente dai pendii che circondano Bolzano. Questo vino bianco mi affascina da sempre con i suoi sentori fruttati e floreali intensi e persistenti, grazie ad una leggera nota speziata.

Ringrazio di cuore Barbara Clementina Ferrario e tutto il team del Ristorante Capra e Cavoli per avermi regalato un’esperienza davvero piacevole con una cucina dalla sofisticata leggerezza in un ambiente esclusivo dove i sogni possono diventare realtà.

– CRISTINA –

Capra e Cavoli  – Via Pastrengo, 18, 20159 Milano 

Per informazioni o prenotazioni tel. 02/87066093

 

Il mio vestito è firmato Andrea Ubbiali Couture.

 

 

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UNA FINESTRA SUL LAGO

Amo il Lago di Como ed esplorare i suoi luoghi nascosti. Paesaggi dall’ammaliante bellezza si aprono davanti ai miei occhi e io mi sento felice. Per caso in Internet ho trovato un ristorante che ha subito catturato la mia attenzione: Una Finestra sul Lago. Un nome semplice che ha evocato in me l’immagine poetica di una loggia illuminata da un cielo ricamato di stelle. Dovevo assolutamente provare l’esperienza personalmente!

Ho indossato uno splendido abito da sera firmato Andrea Ubbiali Couture e sono partita per Carate Urio, una piccola e ridente cittadina in provincia di Como. Quando sono arrivata al locale tutto era esattamente come immaginavo, luci soffuse e candele creavano un’atmosfera magica sulla terrazza incantata. Una leggera brezza soffiava sul lago, mentre mi guardavo intorno affascinata dal panorama suggestivo e commovente. Quanto è meravigliosa la nostra Italia!

Una Finestra Sul Lago racconta di una storia di amicizia e fratellanza, il ristorante è nato tre anni fa dall’idea di Jacopo Martignoni e Glauco Noseda. Attualmente nel progetto è entrato anche Nathan Martignoni, fratello di Iacopo, che è stato prima direttore del ristorante Da Pietro nel centro di Como facendolo diventare uno dei locali di punta della città e poi ha voluto entrare in questa nuova avventura societaria.

 Glauco Noseda, Jacopo Martignoni, Nathan Martignoni

 

Una Finestra sul Lago propone una cucina dall’impronta mediterranea, di stampo classico con impiattamento gourmet.

Lo Chef Davide Foriglio dietro ai suoi amati fornelli  guida una brigata di giovani capaci e volenterosi. Gli ingredienti sono sempre di altissima qualità a chilometro zero e seguono le stagioni, per questo motivo il menù può variare spesso.

Uovo morbido panato alla parmigiana

Crudo di mare, 4 scampi, 8 gamberi rossi di Mazara, tartare di salmone, tartare di tonno, tartare di ricciola, sashimi di tonno, sashimi di salmone.

Trancio di branzino, piselli e zucchine alla scapece

 

I dolci sono tutti fatti in casa e creati dalla fantasia del pasticciere e Sous-Chef Riccardo Peverelli.

Cheesecake agli agrumi e mantecato alla menta

 

Uno dei punti forti del ristorante è la pizza gourmet, con impasto napoletano e lievitazione di settantadue ore. Una Finestra sul Lago offre un servizio a tutto tondo dall’aperitivo alla cena, in un ambiente informale ma raffinato racchiuso in una fantastica cornice ai piedi delle Prealpi.

Mi sono trovata subito a mio agio con tutto lo staff professionale ed entusiasta che continua a lavorare con grande impegno per assicurare un servizio di alto livello. Ogni anno vengono fatti lavori di manutenzione e ristrutturazione per garantire agli ospiti una location esclusiva.

I clienti vengono coccolati e trattati come amici di sempre, fin dalla prima volta al Ristorante Una Finestra sul Lago mi sono sentita come a casa mia. La mia serata al ristorante Una Finestra sul Lago è partita con il classico aperitivo a base di bollicine e un’interessante conversazione con i titolari del locale che mi hanno spiegato la filosofia del loro locale.

Dopo essermi accomodata al tavolo e aver dato un’occhiata al menù, Nathan Martignoni mi ha consigliato di assaggiare come antipasto, servito per due, una delle tanto decantate pizze gourmet. Ho dato fiducia al mio nuovo amico e provato la pizza gourmet a base di acciughe del Cantabrico, Cipolle rosse marinate e olive taggiasche. Davvero eccezionale!

Come secondo piatto ho scelto una portata a base di pesce, una ricetta particolare che mi ha sorpresa e deliziata: costoletta di rombo con carote, zenzero e cocco.

Tutti sanno ormai che sono golosissima e il dolce non deve mai mancare. Ho gustato un fresco semifretto al mascarpone, crumble al caffè, cioccolato e frutti rossi. Super!

La mia cena è stata accompagnata da uno dei miei vini preferiti: il Greco di Tufo della cantina Feudi di San Gregorio, dal colore paglierino proveniente dai vigneti situati nel comune di Sorbo Serpico, nello splendido paesaggio irpino. E’ prodotto interamente con uve Greco, raccolte e selezionate esclusivamente a mano.

Al ristorante Una Finestra Sul Lago ho trascorso una delle più belle serate della stagione estiva, con un team eccezionale che mi ha trasmesso  forte energia e un’immensa passione per l’alta ristorazione italiana. Jacopo, Glauco e Nathan sono estroversi, simpatici e anche molto ambiziosi. Il trio di giovani imprenditori ha il progetto di aprire altri locali sulla stessa linea del ristorante Una Finestra Sul Lago.

Ora voglio riportare esattamente le loro parole, che mi hanno toccato il cuore,  scritte e conservate sul vecchio menù cartaceo che purtroppo post Covid-19 è diventato obsoloteto.“ Volete sapere la nostra storia? Eccola qua, spoglia di ogni suo artefatto.  Perché parliamoci chiaro signori, abbiamo iniziato un po’ per caso. Non è stata nè voluta nè cercata la nostra finestra, è stato un treno che passava a tutta velocità e noi ci siamo saliti mentre era in corsa, anche un po’ inconsapevoli di quello che ci aspettasse. Senza paura: questo sì, troppo giovani per temere un fallimento anche se in corso d’opera in qualche occasione la paura c’è stata, soprattutto durante il primo anno. Quando il treno è arrivato alla nostra fermata non eravamo convinti d’intraprendere questo viaggio: io ragazzino studiavo a Londra, Nosi  (Glauco Noseda) si occupava di relazioni pubbliche qua e la, non immaginavamo quello che il futuro ci avrebbe riservato. Amici da una vita, il sogno di avere un locale. Una sera, durante la previa gestione, io e Nosi  siamo andati a cena  e forse lì ci siamo convinti: c’è potenziale. Bella la vista, buona la pizza. Siamo partiti così, senza basi ma con tanti sogni e tanta voglia di fare. In pochi credevano in noi, siamo partiti: ristrutturazioni, innovazioni, personale nuovo e giovane. Lo studio e la ricerca. Arriva dopo poco Chef Davide che porta con sé Sous Chef Riccardo. Loro come noi ci credevano.

Era il 22 Settembre 2017”

CRISTINA –

Nathan Martignoni, Glauco Noseda, Jacopo Martignoni

Una Finestra sul Lago – Via Santa Marta, 32b, 22010 Carate Urio (CO)

Per informazioni o prenotazioni Tel. 031 400546

 

Il mio vestito è firmato Andrea Ubbiali Couture

 

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Lifestyle

OSTERIA ARA 36

Dopo il lockdown causato dal Covid-19, non vedevo l’ora di tornare a trovare gli amici che mi aspettavano da un po’ di tempo sull’Isola dei Pescatori. Ho preso il traghetto a Carciano, una frazione di Stresa, in un tardo pomeriggio estivo, il sole scaldava ancora la pelle e il cielo non era mai stato più azzurro di così.

Durante il viaggio in barca osservavo con ammirazione lo splendido paesaggio e l’Isola Bella che mi lasciavo alle spalle per raggiungere l’Osteria Ara 36. Vedevo in lontananza l’Isola dei Pescatori, la piccola perla del Lago Maggiore, era talmente seducente che sembrava un sogno. Quando sono sbarcata mi sono commossa perché nei mesi passati ero molto preoccupata per il maledetto virus, tanto da avere addirittura pensato di dover abbandonare il mio blog. Invece no!

L’Isola con lo Chef Angelo Doriani e il suo fidato socio Eric Giandico erano lì, pronti ad accogliermi ancora. Mi guardavo intorno e sorridevo ai negozianti, che incuriositi dai flashes del mio smart phone, si affacciavano alla porta delle tipiche botteghe isolane. Un percorso di stretti vicoli con i ciottoli mi ha condotta verso il ristorante.

Nel momento in cui ho varcato la soglia dell’Osteria Ara 36, lo Chef Angelo Doriani è uscito casualmente dalla cucina. Dietro le nostre impersonali mascherine è scattato subito un grande sorriso, i nostri occhi hanno espresso la gioia intensa di rivederci. Sono salita al piano superiore, nella spaziosa sala ristrutturata con affreschi che risalgono al seicento e ho incontrato anche il mio caro amico Eric Giandico.

Eric Giandico & lo Chef Angelo Doriani

Mi sono accomodata al tavolo mentre le luci infuocate del crepuscolo prendevano il posto di quelle del giorno. Ammirare i toni accesi del tramonto che colora il cielo dell’Isola Dei Pescatori è uno spettacolo indimenticabile.

Come avevo già spiegato in uno dei miei articoli precedenti, l’Osteria Ara 36 prende il suo nome dal celebre musicista Ugo Ara che ha trascorso lunghi periodi della sua vita in questi affascinanti luoghi, scomparso nel 1936, grande benefattore, ha voluto donare una casa agli isolani per farne un piccolo museo che racconta la storia dei pescatori.  Angelo Doriani ha alle spalle una carriera lunga quarantasei anni, ha girato il mondo lavorando in prestigiosi hotels e ristoranti.  Lo Chef ha collaborato con illustri Maestri come Gualtiero Marchesi e Roger Vergè e nutre una profonda passione verso la cucina francese, dalla quale prende spesso ispirazione. All’Osteria Ara 36 gli ingredienti utilizzati sono sempre di altissima qualità, seguono le stagioni e vengono selezionati personalmente da Angelo Doriani  ed Eric Giandico. Per questi motivi fermarsi a mangiare qui diventa un’esperienza speciale, assolutamente da provare.

Straccetti di grano duro, pomodorini del Vesuvio,

basilico, ricotta stagionata leggermente affumicata

“La mia Cassata”   Colori e profumi della Sicilia

 

Sulla carta del menù ho trovato una lista di nuovi piatti che mi ha conquistata! Pane, focacce e grissini che vengono serviti sono fatti in casa e la loro bontà parla da sola.

Ho assaggiato un delizioso entreè  composto da mozzarella di bufala, pomodorino del Vesuvio, olive taggiasche e olio Evo.

A seguire un antipasto dal gusto delicato: capesante e gamberi rossi leggermente scottati al burro di cacao. Adoro i crostacei e questa portata l’ho apprezzata particolarmente!

Come primo ed ultimo piatto ho voluto provare i ravioli al pizzicotto Piemontesi, al profumo di nocciola e cioccolato 100%. Fantastici!

Ho saltato il secondo per fare spazio al dolce, che non deve mai mancare!Lo Zuccotto, Pan Di Spagna, pistacchio, nocciola e una nuvola di zucchero a velo.

La cantina dei vini dell’Osteria Ara 36 vanta un’innumerevole varietà di prodotti unici, scelti dall’esperto sommelier Eric Giandico. La mia cena è stata accompagnata dal  Vespolina Colline Novaresi 2018, della cantina Carlone, Gattinara. Un vino dal colore rosso rubino, più o meno intenso, fruttato, che risulta secco e armonico al palato.

Dopo la meravigliosa occasione di aver rivisto tutti gli amici dell’Osteria Ara 36, mi sono concessa una passeggiata romantica sotto il cielo trapunto di stelle dell’Isola dei Pescatori. L’atmosfera intorno a me era talmente magica che per un attimo mi sono sentita trasportata nei magici racconti di J.K. Rowling.

– CRISTINA –

Osteria Ara 36 – Via Ugo Ara 36 -28838 Isola dei Pescatori

Per informazioni o prenotazioni Tel . 349 6204471

 

Il mio vestito è firmato Andrea Ubbiali Couture.

 

 

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Lifestyle

LE MIE VACANZE TARGATE VALTUR

Nel mese di marzo 2020 a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, non avrei mai immaginato di potermi regalare una bella vacanza estiva, invece sono stata molto fortunata e ho trascorso giorni indimenticabili nella mia amata Sardegna. Anche quest’anno sono andata sul sicuro e ho scelto il noto gruppo Valtur per godermi un’ estate all’insegna del relax e del puro divertimento nelle migliori strutture turistiche. Ho deciso di  passare la mia prima settimana di ferie in un villaggio situato nella località Cala Liberotto nei pressi di Orosei in provincia di Nuoro.

Il Valtur Sardegna Tirreno Resort mi ha stupita con i suoi curatissimi giardini ricchi di piante e di vegetazione esotica. La sua posizione è davvero comoda per raggiungere il mare cristallino che dista solo 50 metri dall’ ingresso principale. La spiaggia di sabbia bianca è incantevole, racchiusa tra una pineta e un piccolo promontorio, che conferiscono alla location esclusività e riservatezza.

Il villaggio dispone di un’enorme piscina dotata di un lungo scivolo, dove adulti e bambini possono giocare insieme. L’animazione è sempre pronta e attenta con un programma pieno di appuntamenti sportivi e spettacoli serali.

Beachwear by Andrea Ubbiali Couture

Dress by Andrea Ubbiali Couture

Io ho alloggiato in un delizioso bungalow con un bel patio, dove ogni mattina adoravo aprire le persiane e respirare l’aria fresca osservando lo splendido scenario intorno a me.

Il ristorante centrale offre un’ottima cucina mediterranea, il mio tavolo si trovava in veranda, in una posizione molto luminosa e si affacciava direttamente nella zona dell’anfiteatro dove i ragazzi dell’equipe Valtur si esibivano tutte le sere. Lo staff è stato davvero eccezionale, in particolare voglio citare il capo animazione Fabrizio, Tommy animatore di contatto e grande intrattenitore, le ragazze del Valturland che curavano i più piccini, il mitico maestro di tennis Eros e la responsabile Ilaria.

Consiglio il Valtur Sardegna Tirreno Resort a tutte le persone che amano la comodità e trascorrere una vacanza ben organizzata.

La mia seconda settimana di vacanza è stata caratterizzata dalla “trasgressione”, non pensavo di tornare al Villaggio Valtur Sardegna Baia dei Pini a Budoni quando sono partita da Milano. Vista la meravigliosa esperienza dell’estate 2019 avevo paura di rimanere delusa quest’anno e di non trovare un team della stessa qualità, ma durante la settimana trascorsa al Valtur Sardegna Tirreno Resort ho conosciuto una fantastica band di musicisti che mi ha talmente coinvolta, tanto da farmi decidere di cambiare villaggio.

Posso resistere a tutto tranne alla musica! La PoPuP Band è formata da un gruppo di professionisti di alto livello che ha collaborato con i nomi più prestigiosi del panorama musicale italiano e internazionale. Marcos Siqueira al basso e alla voce, Bruno Zucchetti alla tastiera, Giuseppe Pepe Bonanno alla batteria e Simone Bonomi alla chitarra hanno decisamente movimentato la mia vacanza.

PoPuP Band

Inoltre al Villaggio Valtur Sardegna Baia dei Pini ho trovato una splendida sorpresa: il Capo Villaggio Guido Pitruzzello. Guido è un personaggio storico del gruppo Valtur con una vasta esperienza nel settore dell’animazione e con lui ci si annoia mai. Siciliano d’origine, passionale e coinvolgente sul palco il Capo Villaggio a Baia dei Pini estate 2020 è stato una vera bomba! Ho conosciuto Guido a giugno 2005 nel Villaggio Valtur di Pollina, poi ci siamo rivisti a giugno 2006 nella struttura Valtur di Favignana e quest’anno doveva andare cosi… in Sardegna! Un incontro che ha acceso nella memoria tanti splendidi ricordi e mi ha fatto aprire i cassetti di casa per cercare le nostre vecchie foto!

Guido Pitruzzello 

 Estate 2005- Villaggio Valtur di Pollina

Guido Pitruzzello

Estate 2006 – Villaggio Valtur di Favignana

Capo Villaggio Guido Pitruzzello

Estate 2020 – Villaggio Valtur Sardegna Baia dei Pini

 

L’equipe d’animazione Valtur a Baia dei Pini è stata straordinaria anche questa estate, nonostante le limitazioni di sicurezza a causa del Covid-19, mi sono divertita alla grande! Voglio citare Domenico Santarella, detto Mimì, un ragazzo dotato di una splendida voce e un bravissimo attore. In alcune occasioni Domenico ha duettato con la PoPuP Band e si è esibito nello spazioso anfiteatro portando in scena uno spettacolo dedicato alla storia di Domenico Modugno.

Anita Congi & Domenico Santarella

 

Ringrazio Francesco Di Majo simpaticissimo animatore di contatto che mi ha dovuta sopportare per l’intera settimana e le ragazze del Valturland che come al solito si sono date un gran da fare per intrattenere tutti i bambini del villaggio. Un pensiero va anche a tutto il resto della grande animazione e a Paolo Conte responsabile Valtur con cui ho avuto modo di interfacciarmi spesso per capire meglio i servizi e la filosofia del famoso marchio turistico.

Guido Pitruzzello, Paolo Conte

 

Il villaggio Valtur Sardegna Baia dei Pini è sempre molto curato, le camere spaziose e il ristorante propone buon cibo con ingredienti selezionati.

 

Dress by Andrea Ubbiali Couture

Luxury bag by NecLy

La lunghissima spiaggia di sabbia bianca, con il suo mare dall’impronta caraibica mi ha fatta sognare ancora e lasciarla è stato un vero dolore!

 

Chissà  l’anno prossimo dove sarò… magari ancora qui o dall’altra parte del mondo, ma sono certa che il Villaggio Valtur Sardegna Baia dei Pini resterà sempre nel mio cuore!

– CRISTINA –

 

 

Ringrazio sentitamente:

Valtur 

Wanderlust Viaggi

Andrea Ubbiali Couture

NecLy

 

 

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